venerdì 28 settembre 2007

Senza parole

Argomento: I conti della Chiesa: ecco quanto ci costa
Già se ne sono dette di tutti i colori e non mi va di tirare altre palate di merda sul clero. Faccio invece un paio di proposte che sarebbe giusto attuare, ma che l'attaccamento alle tonache dei cardinali impediranno ancora per parecchio tempo.
Per prima cosa, dovrebbe anzi deve essere eliminitato il meccanismo dell'otto per mille che assegna alla Chiesa cattolica anche le donazioni non espresse, su base percentuale. Il 60 per cento dei contribuenti lascia in bianco la voce "otto per mille" ma grazie al 35 per cento che indica "Chiesa cattolica" fra le scelte ammesse (le altre sono Stato, Valdesi, Avventisti, Assemblee di Dio, Ebrei e Luterani), la Cei si accaparra quasi il 90 per cento del totale. La non espressione della preferenza DEVE tramutarsi automaticamente nella preferenza per lo Stato. Chi vuole aiutare la sua chiesa può farlo comunque, ma di default ogni cittadino fa parte dello Stato con i suoi diritti e doveri.
Come seconda riflessione, la Chiesa Cattolica deve scegliere se essere una S.p.a. o una comunità religiosa. Perchè attualmente è una grande impresa a scopo di lucro. Niente in contrario, ma in questo caso privilegi vari, esenzione dell'ICI, infiniti sconti sulle tasse, ecc... non devono sussistere.Ma soprattutto l'arroganza nello sfrattare povera gente nelle case del centro di Roma non deve più esistere; e si parla di immobili erroneamente non confiscati, visto che con Porta Pia abbiamo vinto una guerra e quindi abbiamo diritto al bottino, visto che è tutto diventato territorio dell Repubblica Italiana, visto che il Vaticano finisce fuori San Pietro e oltre le sue mura fortificate.
E se l'8 settembre è ormai passato, i signori cardinali mi scuseranno se in ritardo li saluto con un caloroso e sentitissimo

VAFFANCULO

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